Dario at the European Commission as Detached National Expert (END) - 2001
Nel 2001, terminato il corso biennale per Dirigenti dello Stato alla Scuola Superiore di Pubblica Amministrazione (SSPA), fui inviato a Bruxelles per completare la mia formazione presso la Commissione Europea con il prestigioso status di Esperto Nazionale Distaccato (END). Gli END sono funzionari delle amministrazioni nazionali che per un certo periodo lavorano presso la Commissione con gli stessi compiti di un funzionario europeo. Venni assegnato al Direttorato Generale Energia e Trasporti (TREN, unità G1), dove mi occupai di politiche marittime e relazioni internazionali. Lo ricordo ancora come uno dei migliori periodi della mia vita professionale. Prima del mio congedo il mio capo unità, Jacques Michaux volle scrivermi una lettera di referenze particolarmente lusinghiera.
Quello che segue è un brano della mia relazione finale:
"Il lavoro
come Esperto Nazionale Distaccato presso la Commissione Europea è stato
un momento di grande soddisfazione personale e un’esperienza di crescita professionale.
Non
per caso: esso si è svolto all’interno di un quadro progettuale ben
collaudato, di cui merita dare qualche conto. Il mio stage è stato preparato con molti mesi di
anticipo, su iniziativa del Servizio Amministrativo (ADMIN) diretto dal
Dott. Tanino Di Corrado, Amministratore principale. Secondo la prassi
che è comune presso la Commissione, la lettura del Curriculum Vitae
orienta i capi dei servizi nell’accettare funzionari, END e stagiaires presso
di loro. Data la mia pregressa esperienza come Ufficiale della Marina
Militare sono stato espressamente richiesto
dalla DG TREN e assegnato all'Unità per le
Politiche Marittime e per le Relazioni Internazionali (TREN G1),
alle dipendenze del capo unità M. Jacques Michaux .
Sin dal primo giorno, iniziato con una presentazione
delle attività della Commissione, con briefings tenuti da amministratori
di vari servizi, l’Istituzione ospitante si è preoccupata di dare a
tutti un senso chiaro della sua mission, del suo stile, e del ruolo che
all’interno di essa andavamo a ricoprire.
Sono stato impiegato come un funzionario europeo a
pieno titolo. Mi sono stati affidati diversi dossier, connessi agli
aspetti marittimi del processo di
cooperazione EuroMediterranea. Ho trovato all’interno dell’unità un ambiente
del tutto favorevole all’espressione delle mie energie migliori.
Il
clima di lavoro è
altamente professionale, e l’attività si svolge secondo una puntuale
programmazione, assistita da servizi interni di prima qualità. Un
concetto fondamentale è che le informazioni devono circolare. Ogni
funzionario ha sue mansioni (job description) e suoi dossier dei quali è
l’unico responsabile. Tuttavia, ad evitare fenomeni di parcellizzazione,
ogni Capo Unità convoca in riunione tutto il personale (di ogni grado: Funzionari,
segretarie, stagiaires, END, ausiliari) almeno una volta alla settimana, per confrontare i progressi
del lavoro svolto. Sono
altresì prassi comune i gruppi di lavoro
spontanei, secondo lo schema noto come adhoc-crazia. La riunione di unità è un
importante momento di sintesi: ogni membro del personale, in modo assolutamente
paritetico, informale e non gerarchico, può illustrare il suo lavoro, le
difficoltà incontrate, e ottenere dagli altri aiuto e suggerimenti.
Talvolta si riunisce in plenaria l'intera Direzione Generale: èun impressionante momento di autoconsapevolezza, in cui l’Amministrazione si mostra, fisicamente, come
un corpo unitario.
La
mobilità interna è fortemente incoraggiata: nessun
funzionario, di norma, rimane nella stessa DG più di quattro anni. La
figura del “dirigente generalista”, in Italia ancora allo stato nascente
e su cui ci sono tante incertezze ed esitazioni, è invece in Europa una
realtà collaudata. Si aggiunga che la formazione di base è più variegata
di quella propria delle amministrazioni nazionali, tradizionalmente
giuridica.
La
Commissione Europea, infatti, si è fortemente evoluta, da burocrazia di modello francese,
sostanzialmente produttrice di
norme giuridiche, ad organismo complesso che gestisce fondi, esercita
controlli, promuove ricerca e sviluppo tecnologico, mantiene relazioni
esterne (internazionali, con gli Stati membri e le Regioni). L’età
media, anche a causa dell’ingresso di funzionari provenienti dai nuovi
Stati Membri, è abbastanza bassa, e ciò rende l’ambiente di lavoro piacevolmente giovanile. Tra i funzionari di grado A della Commissione
non esiste la distinzione propria dell’ordinamento italiano tra
“funzionari” e “dirigenti”, bensì la progressione propria del modello
francese dei 'fonctionnaires',
divisi in gruppi 'A', 'B' e 'C'.
La carriera di Amministratore
può svolgersi dal gradino più
basso (A8) senza interruzioni, secondo una progressione che non è
automatica, ma dipende da una valutazione annuale (l’exercise de
notation) svolta secondo un procedimento dialettico, che segna
notevolmente la vita del funzionario europeo, e soprattutto dei Capi
Unità. Nel corso del mio stage ho potuto assistere alla sostituzione del
Capo della mia unità, sostituito per non aver raggiunto gli
obbiettivi designati.
Da notare però che lo schema lineare di carriera
delle origini è stato fortemente inquinato dalle pressioni della
politica e dalle ingerenze degli stati membri, di modo che l’accesso ai
più alti gradi della carriére è ormai riservato a persone con forti
appoggi politici nazionali. Benché tutto
questo personale sia formalmente al servizio dell’istituzione
Comunitaria, non sfugge ad una attenta osservazione che alcuni MS (Stati
Membri) hanno saputo ben presidiare parti dell’amministrazione dove il
loro interesse nazionale è più forte. Sul campo, allora, è stato possibile osservare qualcosa che
sfugge ai manuali giuridico - organizzativi: l’amministrazione europea
si sta di fatto rinazionalizzando. I più potenti Funzionari europei,
forti dell’appoggio dei loro MS di appartenenza, possono persino sfidare
il Governo Europeo. Sono note le critiche che il DG della TREN,
François
Lamoureux ha diretto al presidente Prodi, senza soffrirne alcun
problema.
L’Italia appare notevolmente marginalizzata, per la propria incapacità
di identificare e perseguire i propri interessi nazionali e di svolgere
un’efficace funzione di back-up dei suoi funzionari. Tale situazione,
con l’Allargamento ai paesi dell’Est, meno sviluppati economicamente, ma
assai più agguerriti, e con funzionari affini, per mentalità e metodi di
lavoro a quelli praticati dalla Commissione, è passibile di
peggioramento.
Logistica. La Commissione,
come detto, costituisce un ambiente di lavoro ideale, di esemplare
efficienza. Gli edifici sono moderni e funzionali, i servizi molti e di
prima qualità. Ad ogni persona che lavora nella Commissione viene
assegnato un ufficio di grandezza standard, una segretaria in
condivisione con altri, un pc con un set standard di programmi, un account di Posta elettronica con ID uniforme
(nome.cognome@cec.eu.int), un numero di telefono unico che lo
accompagnerà per tutta la carriera (a differenza dell’Amministrazione
italiana, che non ha una sua rete telefonica, le comunicazioni della
Commissione avvengono tutte su rete dedicata, con conseguente, enorme,
risparmio di costi; esiste anche una linea diretta coi ministeri
italiani), esiste un regolare servizio di corriere interno.
L'informatica è uno strumento di lavoro indispensabile, tanto per la
redazione dei documenti, quanto per la loro archiviazione. Il traffico
delle informazioni avviene soprattutto in formato elettronico. Le
stampanti sono molto poche, e si prevede, in breve tempo di abolire
l’uso della carta. Il next step, sarà evidentemente l’introduzione del
telelavoro, adesso praticato in via sperimentale, su vasta scala. L’information
sharing è una pratica di lavoro costante e ‘naturale’. Le informazioni
di interesse comune (viene allegato a questa tesi il
messaggio di
benvenuto, al sottoscritto e ad altri funzionari, del Direttore Generale Lamoureux,
apparso sulla Intranet il primo giorno del mio stage), vengono diffuse in
tempo reale attraverso la rete Intranet. Esiste una Intranet della
Commissione e una Intranet di DG. Ogni DG ha un servizio informatico
imperniato sull’IRM (Information Resource Manager), il quale talvolta
svolge anche le funzioni di webmaster del sito Intranet, ma è
soprattutto il responsabile della sicurezza degli archivi
informatizzati, cui si accede da qualunque postazione all’interno della
Commissione, attraverso un’ UserID e una password personali. Ogni unità
ha un disco di rete su cui sono immagazzinati i documenti di lavoro
comuni (l’ultima parte del mio stage è stata dedicata
all’implementazione di un modello da me proposto, volto a modificare
l’archivio informatico in un vero e proprio sito web – la proposta è
stata giudicata innovativa e accolta dallo stesso Direttore Generale).
Ritengo che ci sia
molto da imparare dai metodi di lavoro in uso alla
Commissione. Laddove le amministrazioni italiane mostrano una ricorrente
tendenza ad agire come entità autonome, la Commissione funziona come
un’amministrazione unica, unico il suo corpo di funzionari; la gestione
del
personale e dei servizi è uniforme e centralizzata. Lo stile
dirigenziale è partecipativo e familiare, ma molto autorevole. Il
principio della rotazione degli incarichi, e la mobilità tra Direzioni
diverse valorizzano quanti hanno propensione a rimettersi continuamente
in gioco, seleziona le personalità più dinamiche, e al tempo stesso ha
il pregio di impedire incrostazioni di potere. Ad ogni funzionario sono
assegnate responsabilità adeguate, il suo rendimento è costantemente
monitorato; il lavoro si svolge secondo precisi programmi e scadenzari.
I metodi di lavoro sono condivisi e orientati al risultato, e non
consentono a nessuno di coltivare (come invece mi è capitato di vedere
nell’Amministrazione italiana) orticelli personali. Il senso d’identità
e la coscienza della mission che l’ambiente riesce a trasmettere, la
consapevolezza di partecipare ad un processo storico, di lavorare
all’attuazione di una grande idea, sono, per tutti coloro che lavorano
alla Commissione, in qualunque grado, eccezionali incentivi psicologici
– più validi di qualunque motivazione economica - e costituiscono per
ognuno una forte incentivo a dare il meglio di sé."
After winning an extremely selective national competition in 1997, I was admitted to
the Italian Civil Service College (Presidenza del Consiglio dei Ministri - Scuola
Superiore di Pubblica Amministrazione),
following a two-years master preparatory to the post of Director junior
grade, achieving the rank ofDirigente(Civil Service Executive).
As a part of my training, in
2001 I was sent to Brussels
to work
as Detached National Expert (END) at the European Commission, DG TREN.
There, I was employed in the team of M.
Michaux, Head of the Maritime Policy and
International Relations Unit.
(TREN-G1).
The mission of the Unit is to take care of the International Maritime
Relations.
The most important of my many assignments
was helping in the preparation of the EuroMediterranean Transport Forum.
Within the framework of the Forum, the first meeting of the Sub-Group on
Maritime Policy, Ports and Short Sea Shipping, took place in Brussels,
19 July 2001, with the participation of 11 Mediterranean Partners and 5
Member States.
The organisation
of the meeting involved the drafting
of the presentation by M. Michaux; the study of the situation of the
relationship between the EU and Mediterranean partner countries; the
study of the existing legislation; the study of the existing bilateral
agreements between MS and partner countries; the collection of
statistical data about merchant fleet of Mediterranean countries; the
study of their approach to WTO negotiations and their attitude towards
free trade. I also took part in several preparatory meetings.
Moreover, I had the opportunity to
study the provisions of the draft Maritime Agreement between EU and
China. I participated, on behalf of my unit, to the European Council
meetings (of the Maritime Transport group) where the above draft was
discussed with the representatives of the Member States. I also followed
on the proposals of the Member States and the modifications made to
the original text.
I also took
part in many meetings with RELEX and other relevant Commission officials,
regarding the maritime provisions of the future EU – Algeria Association
Agreement.
In the domain of
informatics I proposed and implemented a new organisation of the
informatic archives of the Unit, based on the “web” concept, so as to
foster the easy and fast accessibility and sharing of all informations
and data of common interest.
As a
future senior official of the Italian Government I took advantage from
the possibility of studying the Commission’s working methods, logistic
organisation, and management of human resources, in view of importing
them to the Italian Administration.
At the end of my experience my head of
unit described the quality of my contribution in this
report (in French).
Dr. Dario QUINTAVALLE
Expert National Detaché
Politique Maritime - Relations Exterieurs
Commission Européenne
Direction Génerale Transport et Energie - G1
Courrier : Rue de la Loi 200, B-1049 Bruxelles
Bureau : De Mot straat 28, 3/14, B-1040 Brussel
Tel : +32.2.29.62568 - Mobile: 0498.193882
E-mail : Dario.QUINTAVALLE@CEC.eu.int
Domicile: Belliard straat 201 Tel: 02.2801511
Music Background: Ode
to Joy (European Anthem) by L.V.
Beethoven