Ho camminato a lungo
per le strade di questo paese
di tanto in tanto intercettando
- e con discrezione estrema -
gli sguardi dei passanti
a volte sorridendo riconoscente
a chi sposava i suoi occhi con i miei,
a volte tirando dritto, scontroso,
amico solo al mio impotente orgoglio.
Poi dimentico
di quei giorni
sorrisi al mio io passato
come a un figlio scapestrato
mentre camminavo
leggero il passo e sicuro
di chi è a sé e al mondo amico.
Fui sole e faro di me stesso
amico di tutti e di nessuno
Unico, solo io
a testa sempre alta,
felice e sorridente
ma solo ancora
col mio compagno orgoglio.
Ed intanto in un cassetto
sepolto tra vestiti vecchi
dormiva quel mio me stesso rinnegato
così debole e indifeso
che per un sorriso avrebbe barattato l’anima.
Io mi rivoglio indietro
come allora,
ingenuo forse ma più vero.
Ora, nudo del mio orgoglio
senza più corazza ispida,
ho finalmente il coraggio di chiedere,
il tuo amore.
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